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I 60 anni della ELEA 9003

Nel novembre del 1959, 60 anni fa alla Fiera di Milano, l’Olivetti presentava ELEA 9003, primo computer commerciale al mondo a transistor e diodi. Il giornale dell’associazione collezionisti, COMPU, ha pubblicato un corposo speciale dedicato a questa macchina.

Dal punto di vista logico, la macchina era dotata di capacità di multitasking, potendo gestire tre programmi contemporaneamente. Nell’Elea 9003, l’informazione minima, cioè il carattere, era contenuta in 7 bit, di cui 6 bit contenevano il dato e un bit serviva per il controllo di parità. Il set grafico era pertanto di 64 configurazioni (26), che comprendevano segni, numeri e lettere maiuscole (attualmente si usano caratteri di 8 bit, chiamati byte).

La macchina fu uno dei primi risultati straordinari della volontà di Adriano Olivetti di rendere l’Italia una potenza informatica a livello mondiale. E riuscì in questo grazie a un capo ingegnere del calibro di Mario Tchou e una squadra di grandi ingegneri.

Il computer disponeva di una memoria a nuclei di ferrite di 20 000 posizioni, estendibile fino a 160.000. Il concetto di “word” non esisteva, e in una posizione di memoria si poteva scrivere un solo carattere alfanumerico. Una “istruzione” era composta da 8 caratteri e veniva letta in 80 microsecondi. Il tempo di esecuzione di una istruzione era variabile e dipendente dal tipo dell’istruzione stessa. Il sistema non disponeva di un sistema operativo, esigenza allora sconosciuta, e lo si poteva programmare mediante linguaggio base o linguaggio macchina, cioè scrivendo tutto il programma istruzione per istruzione.

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